venerdì 31 dicembre 2010

Bionic: bilancio a freddo di un flop (forse) evitabile

Ieri, senza apparente ragione, ho tentato di riascoltare Bionic, e ho tratto una serie di conclusioni.
Se ne è già discusso fin troppo nei mesi passati, e non spesso con parole gentili. Il quarto album di Christina Aguilera è stato un flop, e su questo non ci piove: poco più di 500.000 copie quando il precedente album in studio ne aveva vendute dieci volte tante, è un numero davvero allarmante. 
A questo punto ci si chiede come possa essere successo, e le cause sono (a mio parere) molteplici.
Lo stile scelto, troppo volgare e forzato: questo sdoganamento del sesso è anni luce da quello che era Dirrty; in questo caso non è una reale volontà di emanciparsi, ma solo una banale finzione, per giunta troppo  "ispirata" ad una certa cantante (suvvia, è innegabile).
Il primo singolo e il suo annesso video: Not Myself Tonight è a mio parere una bomba, ma per niente catchy e radiofonica. E il video orrendo non ha assolutamente aiutato. Sarebbero state meglio Woohoo o Monday Morning.  
La musica: con bonus track e tutto, Bionic raggiunge un totale di 24 (VENTIQUATTRO) canzoni. Troppe, visto e considerato che le canzoni di qualità lì in mezzo sono la metà, mentre il resto va dall'inutile (I Hate Boys, Desnudate, Sex For Breakfast) all'orribile (Glam, Prima Donna, Vanity, Bobblehead). 
Tralasciando la questione della qualità, il problema è anche concettuale, di coesione: all'inizio Christina aveva promesso un album "breve e dolce" (parole sue), poi un "sound futuristico", e il risultato è una collezione di canzoni, anche belle, ma quasi messe insieme a caso. Solo sforzandosi si può intravedere a sprazzi quella che doveva essere la reale direzione di Bionic, probabilmente questa playlist compilata da me ieri potrebbe darvene un'idea. QUESTO, eliminato ciò che doveva essere eliminato dal principio, è un Signor Album.
Un altro problema sempre connesso alla musica è l'assoluta mancanza di hits: anche cambiando il primo singolo, dubito che qualcosa avrebbe potuto avere grande successo; certo, forse si sarebbe potuto evitare il megaflop, ma neanche con un miracolo Bionic avrebbe superato i due milioni. Per lo meno però, se Christina e il suo team avessero fatto scelte migliori, quello che ci saremmo ritrovati sarebbe stato una perla nascosta, una chicca "per fan", come possono essere Impossible Princess per Kylie Minogue, Rated R per Rihanna, o Try This per P!nk. 
Quello che rimane invece è un progetto confuso, con spunti buonissimi, ma mal realizzati.



Buon anno a tutti, e anche a Christina, sperando che il 2011 le porti un po' di fortuna e saggezza. 

venerdì 24 dicembre 2010

I miei 10 album del 2010

Mi sembra doveroso dedicare un post a una personalissima classifica dei miei album preferiti del 2010. Quest'anno moltissimi artisti mi hanno accompagnato in periodi felici, come in momenti meno belli, sempre e comunque aiutandomi. Per cui, prima di cominciare la mia chart, vorrei ringraziare tanto alcuni artisti che per un motivo o per l'altro non ho incluso: Lady GaGa, Mariah Carey, P!nk, Shakira, Rihanna, Miley Cyrus, Christina Aguilera, The Saturdays, Cheryl Cole, Take That, Pixie Lott, Joe McElderry, Annie, Kanye West, Nadine, Ciara, Florence + The Machine, il cast di Glee, Natasha Bedingfield, e le Mini Viva (R.I.P., non sarete dimenticate).

10. Aphrodite - Kylie Minogue 
La principessina del Pop ha fatto il suo ritorno sulle scene, a tre anni dal precedente X, con l'ottimo Aphrodite. A farne da singolo apripista (nonché prima traccia dell'album), la splendida All The Lovers, che può essere una buona indicazione di ciò che vi trovate ad aspettare: ovvero, "semplicemente" un album pop, ma di estrema qualità. D'altronde Kylie è una che nei suoi quasi 25 anni di carriera, un contributo al Pop l'ha decisamente dato, e di voce in capitolo ne ha ancora (oh se ne ha, ascoltate Too Much).

9. Songs From The Tainted Cherry Tree - Diana Vickers
Diana Vickers, quarta classificata nell'edizione del 2008 di X-Factor UK, si è presa una bella rivincita dopo la non vittoria nel programma: questo Songs From The Tainted Cherry Tree è un disco delizioso: ben scritto, ben prodotto, e pieno di canzoni perfettamente adatte alla particolare voce di Diana. Il singolo di lancio, Once, scritto da Cathy Dennis (la donna che ci ha donato Toxic di Britney Spears), è tutto ciò che una canzone pop contemporanea dovrebbe essere: un ritornello accattivante sopra un beat elettropop, con lyrics che davvero aiutano la canzone a diventare una gemma. Il grande spreco di questo album è la meravigliosa My Hip, altra canzone perfetta, in cui Diana suona la tromba (!); doveva essere singolo.

8. The Family Jewels - Marina & The Diamonds
Una cosa che mi rimprovero tantissimo è di aver scoperto in ritardo Marina Diamandis e il suo meraviglioso album di debutto. Marina è decisamente una popstar "speciale", perfettamente ascrivibile al genere (inesistente) dell'alternative pop: dietro melodie orecchiabilissime si nascondono testi intelligenti ed una personalità anticonformista. Come questo album non abbia potuto vendere milioni di copie mi è ancora oscuro, perché è davvero un "gioiello". Da ascoltare.

7. Flesh Tone - Kelis
Da fan di vecchia data di Kelis da quale sono, avrei potuto essere shockato dal drastico cambiamento di questa cantante con il suo ultimo album, Flesh Tone: dopo una carriera come artista R&B, e quel capolavoro del genere che era Kelis Was Here, Flesh Tone non è niente di meno che una "bomba dance". Ma vera dance, non quel pop-dance all'acqua di rose che domina le classifiche di questi anni dopo l'invasione di Lady GaGa. Non a caso Kelis era al lavoro su questo album da ben prima che questa nuova tendenza fosse in atto, e si sente: l'album è splendidamente prodotto e rifinito, sono 9 canzoni che si ascoltano dall'inizio alla fine, senza skipparne nessuna. Kelis non sarà mai una cantante di grande successo, ma con questo nuovo album ha aggiunto un tassello importante alla sua discografia, confermandosi come una delle artiste più poliedriche sulla scena musicale contemporanea.

6. Teenage Dream - Katy Perry
"You think I'm pretty, without any make up on": così, con la frase più tenera del 2010 (non mi assumo alcuna responsabilità sulla verità della mia affermazione), si apre il secondo album di Katy Perry. Il disco è davvero un passo (forse anche di più) avanti rispetto al suo debutto One Of The Boys: le canzoni sono più catchy che mai (Last Friday Night, California Gurls, Peacock), ma il vero miglioramento è nella qualità della scrittura: personalmente trovo che canzoni come Teenage Dream, The One That Got Away e Pearl, siano fra le meglio scritte di tutto il 2010. Potrei anche sbagliarmi, ma in molti suoi testi sento una qualità che a molti artisti manca: l'onestà, il fatto che ciò che cantano sia davvero sentito. Brava Katy.

5. Animal + Cannibal - Ke$ha
Ho una relazione complicata con Ke$ha: dopo averla venerata fin da Agosto 2009 come nuova promessa del Pop, ed aver apprezzato tantissimo alla sua uscita il suo album di debutto Animal, a Marzo 2010 per motivi ancora in parte oscuri, ho deciso di cancellare dalla mia mente la sua esistenza e tutto ciò che ad essa concerneva. Per poi rendermi conto mesi dopo che, nonostante lei sia un essere assolutamente inopportuno, nonostante l'album sia un abuso di autotune che mai si era visto, nonostante non sia nulla di originale, è innegabile che Animal sia uno dei dischi più catchy degli ultimi anni. E l'uscita a Novembre dell'EP Cannibal (praticamente un fratello gemello di Animal), non fa che confermarlo. E questo basta.

4. Bright Lights - Ellie Goulding
Originariamente pubblicato a Marzo con il titolo di Lights, l'album di debutto di Ellie Goulding è una tempesta di suoni elettropop, e per me è stato come la manna dal cielo: sono rari dischi di tale coesione, in cui non si riesce a scegliere una preferita perché il livello di tutte le canzoni è lo stesso, ed è altissimo (se proprio volete, ascoltate Under The Sheets, The Writer, Your Biggest Mistake). Ripubblicato il mese scorso, l'album è arricchito di altre 7 perle, fra cui una splendida cover al piano di Your Song di Elton John, che mostra un lato più acustico di Ellie di cui poco ci si era accorti, in mezzo al mare di sintetizzatori dell'album.

3. Happiness - Hurts
Dello splendido album di debutto degli Hurts ho già a suo tempo parlato in questa sede, e non faccio che riconfermare le mie impressioni iniziali: era tanto, tanto tempo che non ascoltavo un album di debutto così bello. E il fatto che non sia più il mio album dell'anno è assolutamente irrilevante.

2. Speak Now - Taylor Swift
Queste canzoni sono fatte di parole che non ho detto quando il momento era giusto e davanti a me. Queste canzoni sono lettere aperte. Ognuna è scritta con una specifica persona in mente, per dirle ciò che intendevo dirle di persona.

Penso che le parole che ti impedisci di dire siano quelle che ti perseguiteranno per più tempo. Allora ditele a loro. Ditele a voi stessi allo speccio. Ditele in una lettera che non invierete mai, o in un libro che milioni di persone potrebbero leggere un giorno. Penso che vi meritiate di guardare indietro alla vostra vita senza un coro di voci interiori che vi dicono "Avrei potuto, ma ormai è troppo tardi"

Non riesco a descrivere perché la musica e i testi di questa donna mi tocchino così nel profondo, so solo che il suo terzo cd, Speak Now, è un vero capolavoro (interamente scritto e composto da lei, fra l'altro), e che se Sparks Fly non uscisse come singolo, sarebbe un crimine contro l'umanità. 

 1. Body Talk - Robyn
E finalmente è giunto il momento della prima posizione, e di una celebrazione che da tempo volevo fare per la mia cantante del 2010: Robyn. Il mio album del 2010 in realtà è una trilogia di mini-album, usciti a Giugno, Settembre, e Dicembre: questo progetto ambizioso è dovuto alla volontà di Robyn di rilasciare musica in un modo nuovo; ovvero, non fare un album di 13/14 canzoni, e poi rimanere prosciugata di idee per anni (notare che il precedente album, l'omonimo Robyn, è datato 2005), ma rilasciare musica pian piano, cinque, sei, sette canzoni alla volta, in modo da continuare a scrivere durante il tour e la promozione. Il risultato, non a livelli di vendite ma di qualità musicale, è ECCEZIONALE: il progetto ha preso progressivamente forma e senso man mano che le diverse parti venivano rilasciate, e quello che ci si ritrova alla fine, è un album pop assolutamente perfetto, concettuale, e sviluppato con una razionalità che solo gli artisti svedesi possono avere. 
Cliccate QUI per scaricarlo, non ve ne pentirete. 



A breve su questo blog, anche la classifica dei migliori singoli del 2010!