martedì 12 ottobre 2010

Howl


I saw the best minds of my generation destroyed by madness, starving hysterical naked

Così si apre il poema Howl (Urlo) di Allen Ginsberg, sul quale è stato appena tratto un film, con James Franco a interpretare la parte del poeta americano.
La questione trattata nel film è il processo che colpì l'editore del libro nel 1957, a due anni dalla pubblicazione. L'accusa è quella di oscenità, Howl sarebbe infatti un libro capace di "corrompere i bambini". Nel mirino sono i contenuti allucinanti e spesso espliciti della poesia di Ginsberg, con molti riferimenti al sesso in tante sue declinazioni. Secondo la difesa invece ogni singola parola di Howl è funzionale a veicolare il suo messaggio e la visione artistica del suo autore. Quella che viene è intrapresa è quindi una battaglia legale in cui c'è in ballo qualcosa di più della sorte di un libro e del suo editore, è una vera e propria lotta per la libertà di espressione.

Il film non avrebbe potuto essere concepito meglio; diviso in tre parti che si alternano (il processo, intervista a Ginsberg, e lettura recitata del poema in versione integrale), non potrebbe dare una visione migliore dei fatti: da una parte c'è un processo assurdo e bigotto, e dall'altra un poeta con la sua creatura, che (a mio parere) è talmente bella ed ispirata da potersi difendersi da sola. La cosa che più crea sconcerto nell'accusa sono secondo l'autore gli espliciti riferimenti al sesso omosessuale, tuttavia Ginsberg tiene a precisare che la sua è una battaglia che coinvolge ben più che la sola comunità omosessuale (per altro a quei tempi non ancora affermata): se Howl fosse stato ritirato dal commercio, sarebbe stata una sconfitta per la Libertà stessa.

Per fortuna le cose sono andate nel migliore dei modi per Ginsberg e per il suo editore, e a testimonianza di questo ci sono un libro e un film che consiglio assolutamente a qualunque vero amante dell'Arte. Correte al cinema e/o libreria!

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